Nelle interviste ai responsabili dei Marchi evito domande “classiche”, con risposte ovvie (mercato italiano, strategie di marketing), cerco di presentare gli uomini. Qui l’incontro con Jean-Marc Pontrouè, dal 2012 CEO di Roger Dubuis, innamorato del nostro paese (così ricco di storia e fra i più belli al mondo) e curioso di sapere i risultati di Expo Milano (c’è grande interesse in Svizzera e Francia).
No traditional questions in my interviews; Jean Marc Pontroué, answers about Brand’s XX anniversary (foolish years, waiting for next hundreds) and, after, more personal questions in an historic location in Milano, near to modern skyscrapers, perfect with RD philosophy: tradition and innovation.
Jean -Marc dopo studi di Business Administration in Francia, diventato esperto di pianificazione aziendale, ha lavorato da LVMH, da Montblanc come Executive Vice President product strategy and development e nel 2011 è entrato in Roger Dubuis. Gli ho chiesto: cosa sono stati i vent’anni per Roger Dubuis. Con entusiamo è arrivata la risposta: “Sono stati anni folli, un preludio per i prossimi cento“. In effetti, nata nel 1985, sin da allora la Marca ginevrina ha stupito per l’originalità delle proposte, per la tecnica dei movimenti (31 i Calibri di Manifattura, di cui 3 Ripetizione Minuti) e ha ritmato questi vent’anni di alta orologeria con altrettante tappe miliari. “È un sogno che si realizza – continua Jean Marc – grazie alla capacità di inventiva, al saper rendere normale ciò che è al di fuori della normalità“. Agli inizi sono stati i grandi appassionati a scegliere i Roger Dubuis; il primo mercato estero è stato il Giappone, poi con l’entrata nel Gruppo Richemont (nel 2008 n.d.r.) la Marca si è allargata al mondo, oggi chi sceglie segnatempo RD si riconosce in loro e viceversa.
Quale Roger Dubuis preferisce? mi aspettavo dicesse, come hanno fatto altri CEO, sono tutti figli miei senza preferenze; invece non ha dubbi: quello che porta al polso, un Excalibur, ovviamente dell’ultima generazione (tourbillon squelette in titanio DLC) che riassume tutte le sfaccettature della Marca: tradizione, alta orologeria, creatività innovativa. Forse anche trasgressione perché è un tourbillon, ma è sportivo, è scheletrato, ma lo si indossa nel quotidiano. Però è anche un orologio speciale. Roger Dubuis infatti personalizza su richiesta i suoi modelli; qui le iniziali non sono semplici incisioni, ma un componente che ne riprende la forma e non se ce ne sarà un secondo uguale.
Roger Dubuis cederà alla sirena degli Smartwatch? la risposta è categorica “No“. Anche se forse sarebbe più diplomatico attenersi al “mai dire mai”. Però a questa novità riconosce un aspetto positivo: ha fatto tornare il desiderio di mettere un orologio al polso. Jean-Marc ha due figli grandi che chiama “mes enfants” (per i genitori i figli sono sempre piccoli…) e che non sono attratti dagli Smartwatches; hanno altri orologi “Non ancora dei Roger Dubuis naturalmente” sottolinea. Qual è stato il primo orologio che ha comprato con i suoi soldi? ci pensa un poco e poi candidamente dice “Non ricordo di averne mai comprati“, ricorda invece il primo che gli ha regalato la mamma, un digitale con tante funzioni; un altro regalo glielo ha fatto Richard Mille alla fine degli anni ’80, quando nessuno dei due pensava di arrivare dove entrambi poi sono arrivati. “Era un orologio all’avanguardia – continua – con cassa in titanio di grandi dimensioni, ø 50 mm, ideato per accompagnare Jean Louis Etiennes, il medico esploratore che nell’86 raggiunse il Polo Nord guidando la slitta per 65 giorni e nell’89 prese parte alla Transantartica attraverso il Polo Sud geografico” si ferma un attimo e poi aggiunge “non so dove l’ho messo, devo cercarlo, la prima volta che incontro Richard Mille gliene parlo“. Ha regalato diversi orologi sia a uomini sia a donne e li ha scelti, attento alla personalità di chi riceveva il dono.
La forza di una Marca parte da un concept, dal desiderio di un’identità che, pur evolvendosi con una continua ricerca, possa, nel tempo, identificare la Marca stessa. “Si dice Cartier – dice Jean-Marc – e si pensa al Tank“. Oggi Excalibur è la collezione iconica RD, ma c’è Velvet, non solo orologio gioiello, ma anche segnatempo più sobrio di prima e qui c’è un’ anticipazione: torneranno anche i gioielli Roger Dubuis, disegnati in house e (mi auguro, ma lo dico sottovoce) meno dirompenti di quelli del passato.
Un accenno anche alla location milanese scelta per presentare le novità 2015. La Fondazione R. Catella, in un edificio storico con il suo giardino, è al centro del nuovo quartiere che ha modificato lo skyline della città, una cornice che si collega perfettamente alla filosofia di Roger Dubuis. Infine presto saranno aperte nuove boutiques: in luglio a Ginevra (sarà presentato il primo Millesimato, un orologio all’anno, con movimenti d’epoca donati da Roger Dubuis e restaurati; il progetto ideato 15 anni or sono viene adesso rilanciato), in autunno a Dubai e New York. Mentre l’Hommage Ripetizione Minuti automatico tourbillon, orologio del XX anniversario, merita un articolo nella sezione Tecnica e lo pubblicheremo più avanti.