Il titolo però non è completo. Prima di tutto perché non è semplicemente Firenze, ma è Ponte Vecchio, il primo ponte che unì la città divisa dall’Arno, e poi perché la Marca ginevrina ha aperto dal suo concessionario Cassetti uno spazio, una boutique o se vogliamo usare un termine inglese uno shop-in-shop; anche se usando l’italiano sarebbe più giusto dire “uno scrigno” adatto ai suoi orologi.
Non poteva esserci un palcoscenico migliore. Ponte Vecchio è una calamita che attira l’interesse di tutti con le sue botteghe artigianali, anche se lo si conosce ci si torna sempre volentieri, come abbiamo fatto ieri 9 luglio. Altre città-faro, da Venezia a Roma a Milano, offrono vie e piazze di prestigio per le boutique orologiere monomarca, ma qui il contesto storico-ambientale ha una marcia in più e ci sono anche elementi curiosi da sottolineare, come per esempio una Croce di Malta, il simbolo di Vacheron Constantin, infisso da sempre su un muro, i viaggi di François Constantin che trovò in Toscana uno dei primi clienti al quale vendere un segnatempo ricevendone in cambio damigiane di vino (è bello leggere la corrispondenza con Vacheron, rimasto a Ginevra, per vendere a un prezzo adeguato quello che forse era un Chianti, pubblicizzandolo sulla locale Gazzetta).
L’atmosfera raccolta ed elegante della boutique, che ha un suo ingresso ed è separata, ma allo stesso tempo unita al negozio principale Cassetti, mi ha fatto pensare a una frase di Proellochs, che è stato uno dei grandi manager di Vacheron Constantin: “vendere un’emozione” e di emozione quando si vendono gli orologi Vacheron Constantin, soprattutto il Patrimony Contemporaine Ultrapiatto Calibro 1731 o il Day Date retrograde, si può davvero parlare. La Ripetizione Minuti del Patrimony ultrapiatto visto al SIHH in gennaio, si adatta perfettamente ai tesori artistici di Firenze, per esempio alla cupola del Brunelleschi che suggella lontana la prospettiva panoramica di Ponte Vecchio, l’orologio di Paolo Uccello, recentemente restaurato da un altro marchio del Gruppo Richemont, e i quadranti ajourés o con smalti policromi della Marca ginevrina hanno molti punti di contatto.
Renzo Cassetti nasce argentiere e tuttora la fabbrica, fondata negli anni Venti, esporta in tutto il mondo; i figli Andrea (nella foto di apertura) e Maria Grazia affiancarono all’argento i gioielli; sono stati aperti due negozi sul Ponte Vecchio, uno a Forte dei Marmi, in contemporanea sono arrivati anche gli orologi haut-de-gamme e la passione per le cose belle continua anche con la terza generazione.
Vacheron Constantin ha recentemente aperto un suo negozio di 352 mq a Mosca e come era accaduto per la boutique di Parigi, ha realizzato orologi esclusivi anche per questa boutique: un pezzo unico e tre segnatempo in edizioni molto limitate. Non facciamo paragoni tra il potere d’acquisto dei moscoviti rispetto a quello degli italiani, anche se il turismo straniero in questi momenti di crisi per fortuna ci dà una mano e poi i paragoni sono sempre odiosi. Però un modello speciale Firenze (o meglio Ponte Vecchio) se lo meritano e se per l’inaugurazione è mancato il tempo materiale per questa esclusiva, sarebbe bello se la Maison pensasse a qualcosa di particolare per il primo anniversario.