Con il mercato interno in sofferenza le aziende italiane cercano sbocchi all’estero e, grazie alle loro caratteristiche, molte riescono, come si dice, a tenere banco.
Nel settore degli orologi e dei bijoux il Gruppo Morella&Sector è fra queste. Dei risultati in Cina abbiamo già detto altre volte, adesso torniamo in Europa, in Spagna, dove il Gruppo ha una filiale. Il mese scorso, durante l’ottava Fashion Week Barcelona è stato presentato un progetto rivolto a giovani designer di gioielli, talenti emergenti, madrina la Top Model Sara Sampaio. Nuovi cronografi Sector sono stati dedicati a Jorge Lorenzo, con la caratteristica X rossa (dal nickname PorFuera) del campione spagnolo. Anche in Spagna, dice Massimo Carrraro, CEO del Gruppo – si sentono gli effetti della crisi e i consumi sono calati, ma gli spagnoli non mostrano quella diffusa depressione che esiste fra gli italiani.
Nel resto d’Europa, in alcune nazioni, soprattutto al nord, l’economia è ripartita o sta ripartendo. Qualche timido segnale è stato recepito anche dal comparto manifatturiero italiano; la vita operativa riesce a sopravvivere scollata dai problemi della politica, che non influisce in ugual misura su tutti i comparti.
Il mercato globale ha fatto di tutto il pianeta un insieme di regioni dove emergono realtà in parte inedite: in Cina non ci sono solo Pechino o Hong Kong, molte sono le città con milioni di abitanti. Gli ultimi dati mostrano un rallentamento nelle fasce dei prodotti più alti e, allargandosi il pubblico, c’è anche una diversità nell’approccio all’acquisto. Fermo restando che questo non è più di impulso, ma ponderato, guardando al rapporto qualità-prezzo, c’è anche un desiderio di scegliere da soli seguendo preferenze personali. E se questo si adatta bene ai gioielli anche gli orologi sono su questa strada, soprattutto quelli dedicati o in tirature limitate. A quanto sembra questa tendenza esiste anche da noi.
Fra breve apre la Baselworld, ma con sorpresa amici americani ci hanno fatto presente che è sempre un appuntamento importante, soprattutto per il Made in Swiss, ma che per il grande pubblico statunitense sono ancora più importanti le fiere di Las Vegas e Los Angeles. Inutile poi sottolineare ancora che i limiti, imposti agli acquisti cash nei negozi, in nome di una trasparenza che non preoccupa certo i grandi evasori, stanno dando un ulteriore colpo alla nostra distribuzione.