Cinque barche d’epoca di 12 metri e quattro di 15 metri, Stazza Internazionale, vere signore del passato dove ogni manovra è fatta manualmente, hanno disputato il Portofino Rolex Trophy 2014, organizzato il 19-20 settembre dallo Yacht Club Italiano. Sono giunte rigorosamente via mare da porti lontani, dal Regno Unito (con il suono delle cornamuse del tutto inedito per la bella località ligure), dalla Spagna, dalla Svizzera che ha la sede velica allo Yacht Club di Montecarlo.
L’interesse del pubblico è stato polarizzato anche (o soprattutto a seconda delle passioni principali) dal Blue Deep Sea Rolex, esposto nella Galleria d’Arte di Portofino, dopo essere stato protagonista a New York alla proiezione del film di Cameron in agosto.
Il Deep Sea fu lanciato nel 2008 e nel 2012, in versione Deep Sea Challenge sub a 12.ooo metri, è stato fissato all’esterno del sommergibile di John Cameron scendendo nella Fossa delle Marianne a oltre diecimila metri. Oggi con un quadrante particolare, D-Blue, ricorda quell’impresa con sfumature dal blu al nero. La cassa ø 44 mm è in acciaio 904L sub a m.3.900, il fondello è in titanio, la lunetta girevole unidirezionale ha un disco in Cerachrom e graduazione in platino; movimento Calibro Rolex 3135 certificato cronometro con rotore Perpetual bidirezionale.
Il D-Blue Deep Sea Rolex sub a m.3.900 e imbarcazioni in regata
Per l’evento sportivo, la carta di identità delle imbarcazioni porta ai primi anni del secolo scorso: Mariska è del 1908, Tuiga dell’anno seguente, e sempre del 1909 Hispania di stirpe reale con Re Alfonso XIII; Lady Ann è del 1912, Vanity del ’36; Vim, del ’39, ebbe come primo proprietario un Vanderbilt; diverse sono state restaurate da cantieri liguri. La classifica finale ha visto in testa Wings (owner John Lister) nei 12 metri e Mariska (owner Christian Neels) nei 15 metri. Presente all’evento Gian Riccardo Marini, CEO Rolex International SA.
Portofino: barche nel porto; a lato la premiazione
