Mettendo in archivio il 2013 orologiero ne vanno ricordati aspetti positivi e negativi. Fra questi ultimi sicuramente l’incendio che ha devastato domenica 29 dicembre lo stabilimento ETA a Grenchen, dove nasce la maggior parte dei movimenti impiegati dal Gruppo Swatch.
Non sono note le cause del disastro, la polizia sta ancora indagando. La stampa svizzera parla di danni per molti milioni di franchi. Di sicuro è un colpo al cuore dell’orologeria e le ripercussioni si vedranno a lungo.
Fra gli aspetti positivi invece, a prescindere dai dati dell’export elvetico (escludendo quelli europei) vanno ricordati i traguardi tecnici: dal secondo movimento cronografico ideato e realizzato in house da TAG Heuer nel nuovo stabilimento di Chevenez, all’incredibile prodezza del Piaget Altiplano 900P (spessore totale dell’orologio solo mm 3,65), ma anche una serie di idee concretizzate da marchi più piccoli che non godono della visibilità di quelli inseriti nel grande poker orologiero: Gruppo Swatch, Gruppo Richemont, Gruppo LVMH e Gruppo PPR.
Un 2013 dunque rovinato dal rogo di Grenchen che di tutto cuore ci auguriamo non sia doloso, ma solo dovuto all’incoscienza di qualcuno che non sa rinunciare alla sigaretta.