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La febbre del mattone: Jaeger-LeCoultre

Nella Vallée de Joux, a poca distanza da Le Brassus, dove abbiamo abbiamo iniziato il nostro viaggio dedicato agli stabilimenti della grande orologeria, c’è Le Sentier. Qui nel 1833 è nato l’atelier di Antoine LeCoultre, diventato nel secolo scorso la Jaeger-LeCoultre che oggi occupa più di mille addetti.

 

Manufacture_Jaeger_LeCoultre

La Manifattura Jaeger-LeCoultre a Le Sentier nella Vallée de Joux

Come si vede dalla fotografia, sopra, agli edifici dei secoli passati sono stati affiancati modernissimi esempi di una architettura che tiene presente ogni aspetto di un’industria attenta all’ambiente. Al di là dei molti certificati che lo attestano, basterebbe la fotografia, sotto, dell’auto elettrica all’ingresso. Un servizio di navette infatti è stato realizzato per evitare che le automobili dei dipendenti potessero creare problemi non solo come inquinamento, ma anche come occupazione di uno spazio sempre più prezioso. Nelle altre immagini la fabbrica attuale e la Ancienne Ferme del 1833, dove Antoine LeCoultre iniziò la sua vita di imprenditore e che non era diversa da quelle di altri Marchi diventati veri colossi; quasi tutti erano infatti dei laboratori che ai piani superiori ospitavano la famiglia padronale e gli allievi orologiai. Antoine Le Coultre è stato anche un geniale inventore, nel 1844 sua l’idea e la realizzazione del Milionometro per misurare il micron; con il figlio riunì poi nell’azienda buona parte delle lavorazioni orologiere. Già nel 1888 la Le Coultre contava circa 500 dipendenti e l’elenco dei calibri di Manifattura aumentava costantemente, all’inizio del XX secolo dei 350 Calibri di Manifattura la metà era costituita da movimenti complicati, quasi cento i diversi tipi di Ripetizione e ben 128 i cronografi. Oggi questo patrimonio è ricco di oltre 400 brevetti e 1200 calibri.

La prima sede della LeCoultre nel 1833, scorci attuali e l'auto elettrica

L’atelier LeCoultre nel 1833, scorci attuali e l’auto elettrica davanti all’ingresso della Jaeger-LeCoultre

All’interno della Manifattura oggi sono riunite tutte le arti che compongono l’orologeria. Un accenno particolare va fatto per l’incastonatura delle pietre: per esempio quella ideata dai maestri gioiellieri della Maison alla fine del secolo scorso è detta “a neige” con diamanti di diversa dimensione, inseriti l’uno accanto all’altro senza griffe che possano interrompere una superficie scintillante, simile a quella dei fiocchi di neve; oppure per gli smalti policromi e le incisioni, realizzati su commissione del cliente, per i quadranti e la cassa dei Reverso.

A fianco degli orologi da polso è molto importante anche il reparto dove nascono le Atmos, celebri pendole il cui funzionamento è perpetuo, prendono infatti l’energia necessaria da ogni variazioni della temperatura, un solo grado centigrado di differenza consente loro di funzionare per 48 ore. Proprio una Atmos, con quadrante a spirale e fasi di luna, è stata murata nel 1996 nella prima pietra del nuovo edificio, che avrebbe aumentato di oltre 5000 mq la superficie dello stabilimento, allora di 7500 mq; questa Atmos funzionerà per 500 anni e non c’è motivo di dubitarne, tuttora la si può vedere da un’apposita apertura. A partire dal 1866, quando la fabbrica è diventata la prima Manifattura della valle acquisendo in seguito il titolo di La Grande Maison, gli ampliamenti sono stati una decina; l’ultimo, nel 2009, è stato di 9.000 mq.

la maison d'Antoine

La Jaeger-LeCoultre in un panorama a Le Sentier e la Maison d’Antoine, inaugurata nel 2013

Nel 2013 è stata inaugurata la Maison d’Antoine, omaggio al fondatore nel 180° anniversario della Marca. In questo spazio di circa 200 mq, dedicato soprattutto ai collezionisti, si tengono incontri, riunioni, seminari in un’atmosfera che ricorda quella di una villa del passato o meglio (visto che Le Sentier è a poco più di mille metri d’altezza) uno chalet, anche se ci si trova nel cuore dell’azienda.

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