Non si può parlare di Christophe Claret Manufacture tralasciando il suo fondatore. Da Corum, nei primi anni ’90, avevamo visto un ripetizione minuti tourbillon in vetro zaffiro realizzato da Christophe Claret, orologiaio francese diplomato a Ginevra. Lo pubblicammo e fu uno scoop; il distributore italiano ne fu molto contrariato perché avevamo “bruciato la notizia”. Writing about Christophe Claret SA you can’t forget the founder. Once in Corum we saw a sapphire movement made by mr Claret, a french watchmaker; we published, it was a scoop and italian distributor didn’t like it at all beeing too early.
In those years, Claret was working in a flat with some watchmakers; among them also Giulio Papi’s father. In 1987 Rolf Schnyder (owner of Ulysse Nardin) ordered to Claret 20 Calibers for San Marco Minuts repeater with automates; many other brands became clients and one year later Manufacture Claret was born. S.I.H.H. invited Claret in 1998, his musical watch was the first signed CC. In 1999 Claret bought Le Soleil d’Or (belonged to Urban Jürgensen) and enlarged it. Machines and movements, many are patented, were (and are) born and made in house. The brand produces 2 types of watches: usual complications and exceptional. Nearly 100 people are working in Manufacture, recently mr Wolfgang Sickenberg joined the firm and mr Claret has more time for his novelties.
Il movimento ci aveva incuriosito e chiedemmo un appuntamento a Claret. Allora il maestro ideava e realizzava movimenti per molti grandi Marchi, nell’appartamento di una della tante anonime case di La Chaux-de-Fonds. Aveva alcuni aiutanti, fra i quali Papi, un orologiaio italiano, papà di Giulio oggi famoso. Nel 1987 Rolf Schnyder, proprietario di Ulysse Nardin, aveva ordinato a Claret 20 calibri di un ripetizione minuti San Marco con automi e il numero dei clienti prestigiosi aumentò rapidamente. Al S.I.H.H. di Ginevra nel 1998 Christophe Claret fu invitato come artigiano creatore d’alta orologeria; vi espose un orologio musicale, il primo con il suo nome sul quadrante.
Dall’appartamento alla villa castello
Poi il cambiamento: Christophe Claret diventa un marchio, anche se continua a lavorare per terzi; nel 1999 acquista Le Soleil d’Or, una villa castello tra La Chaux-de-Fonds e Le Locle, appartenuta a Urban Jürgensen. Lì nasce l’attuale azienda, registrata pochi anni or sono come società per azioni. Al castello. che mantiene molte delle caratteristiche volute dai primi proprietari, con pareti in boiserie, Claret la ingrandisce con il nuovo atelier, raggiungibile da un percorso a vetrate dal quale si domina il paesaggio, da fiaba d’inverno e bucolico nella bella stagione.
Molti movimenti sono definiti “ludici” perché affiancano giochi d’azzardo a complicazioni note o inventate; molte sono le macchine ideate dal patron e marchiate Christophe Claret Engineering: la Flashcut Laser, eccezionale per precisione e rapidità di taglio; la CNC a 16 assi simultanei, che ha richiesto tre anni di studio e test prima di essere messa a punto, oggi realizza platine e le casse più complesse. Analoga attenzione alle nuove leghe e a importanti dettagli del movimento, per esempio i brevetti sullo scappamento a détente per ovviare al rischio del cosiddetto “galoppo” con alterazione della precisione. Due le linee di produzione, una per le complicazioni tradizionali, l’altra per quelle estreme. Nel 2014 è stato anche realizzato il primo complicato femminile, il Margot, con i petali della margherita che rivelano se l’amore è o meno corrisposto e quanto. Recentemente a fianco di Claret è arrivato Wolfgang Sickenberg, e il patron può dedicarsi di più alle creazioni. La dimensione della Marca è quella di una Manifattura completa con un centinaio di addetti. Ogni anno nascono movimenti inediti riservati a Marchi prestigiosi, i più incredibili però sono quelli che sul quadrante recano il nome di Christophe Claret.