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Count-down al XXV SIHH Genève

Mancano 45 giorni al SIHH 2015 che (19-23 gennaio) festeggia le Nozze d’argento. Sono presenti, su circa 40.000 mq, 16 Marchi: A. Lange & Söhne, Baume & Mercier, Cartier, IWC, Jaeger-LeCoultre, Montblanc, Officine Panerai, Piaget, Ralph Lauren Watch & Jewelry, Roger Dubuis, Vacheron Constantin, Van Cleef & Arpels (tutti del Gruppo Richemont), Audemars Piguet, Parmigiani, Richard Mille e Greubel Forsey. Da alcuni anni il SIHH è organizzato dalla FHH Fondation Haute Horlogerie, per conto del Comitato degli Espositori, mantenendo fede ai principi legati all’alta orologeria.

45 day to SIHH 2015, first edition was in 1991 so it’s an important anniversary: 25. In 1991 brands were only 5 on 4500 sq.m. Since some years it’s organized by FHH on behalf of Exhibitors Committee, and on about 40.000 sq.m. branda will be 16. Hereafter a short history of  Salon International de la Haute Horlogerie.

 

Nel 1991 la prima edizione aveva accolto 5 marchi: Cartier, Baume&Mercier, Piaget (del gruppo Vendome poi modificato in Richemont), Gerald Genta e Daniel Roth. La superficie occupata al Palaexpo era di 4500 mq. La data si accavallava al termine dell’appuntamento di Basilea, poi fu anticipata e infine posizionata agli inizi dell’anno. Nel 1993 il SIHH si aprì a realtà esterne: a Franck Muller che poi, con i marchi affiliati, preferì avere una sua rassegna nel castello di Genthod; perse Gerald Genta e Daniel Roth, sostituiti da Dunhill e Yves Saint Laurent, sempre del Gruppo Vendome); vi esposero per una o più edizioni anche Breguet, Bovet, Perrelet, Girard-Perregaux e Jean Richard questi ultimi due, divenuti proprietà del gruppo francese PPR oggi Kering, nel 2013 tornarono a Basilea.

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Da questa rapida successione di nomi si vede che il SIHH non voleva essere solo l’espressione di un singolo gruppo, fin dagli inizi però Jean François Perrin, allora presidente di Cartier aveva affermato che gli espositori non sarebbero mai stati più 12-15. In effetti il numero è stato sforato ma non di molto.

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A parte l’allestimento che lo differenzia dagli altri Saloni, facendo convergere su spazi centrali gli stand simili alle più sfarzose gioiellerie, vale la pena ricordarne anche l‘aspetto culturale con mostre tematiche iniziate ancora negli anni ’90 con i Mestieri dell’orologeria e che, ogni anno, sarebbero da visitare attentamente, se gli appuntamenti per le novità orologiere ne lasciassero il tempo. Sempre negli anni ’90 un’altra bella iniziativa fu un invito a maestri creatori artigiani, da Christophe Claret agli Schaffo, padre e figlio, da Paul Gerber a Antoine Preziuso, Roger Dubuis e Jean Kazes con i suoi orologi da muro.

Al SIHH si accede solo se invitati (e il notevole costo è sopportato dagli espositori) proprio per questo soloPolso nel 2014 ha dedicato a questo appuntamento il primo E-Book scaricabile gratuitamente, se non si ha avuto la fortuna di visitare la rassegna non si riesce a immaginarla.

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