Il tema della conferenza che Elena Introna ha tenuto ieri al Club del Mercoledì (Circolo della Stampa a Milano) era provocatorio, anche se certamente gli orologi sono stati a lungo un predominio maschile.
I primi orologi da persona li portavano i militari ai quali si aggiunsero nobiltà e clero (le Badesse nei conventi avevano al collo un orologino detto anche Monachina). Le donne, salvo qualche orologio gioiello, hanno iniziato a portare un segnatempo solo nei primi decenni del secolo scorso.
Ma c’è stato anche un altro aspetto della chiacchierata: i molti italiani che hanno concorso al successo degli orologi da polso. Un “onore al merito” che, forse, solo gli addetti ai lavori conoscono.
Ecco un lungo elenco: Gino Macaluso soprattutto con Girard-Perregaux, Gerald Genta con il Royal Oak, la famiglia Binda con Wyler Vetta e Breil, i cronografi Emas (Enrico Masserini), Lorenz di Tullio Bolletta, gli orologi Bvlgari, l’alleanza svizzero-napoletana (o viceversa) PhilipWatch-Giardiello, la famiglia Boiocchi e Paul Picot, Carlo Crocco e Hublot, Giorgio Corvo con la rinascita del Reverso di Jaeger-LeCoultre, Vincent Calabrese con il Golden Bridge acquistato da Corum, Michel Parmigiani, Palmiro Monti e Eberhard&Co con il primo orologio da polso carica 8gg e il nuovo modo di leggere la cronografia nel Chrono 4.
Officine Panerai marchio fiorentino acquistato dal Gruppo Richemont, è diretto da Angelo Bonati, un’altra Marca del Gruppo, Montblanc, dietro ai segnatempo ha visto Caimi distributore di Montblanc in Italia, il conseguente’Institut de Recherce Haute Horlogérie nato dall’acquisizione del marchio svizzero Minerva e del suo know-how, è stato affidato a Demetrio Cabiddu. E ancora Momo, Sector, Locman, Gagà Milano, Toy Watch, Barracco Watches.La tecnica di Giulio Papi con i suoi movimenti eccezionali non solo per Audemars Piguet, ma anche per Richard Mille e Chanel che lo dichiarano e per altri che, invece, lo tengono ben segreto…
Come d’altronde a lungo non si è saputo che Breitling, Dunhill, Baume&Mercier, Rolex e Patek Philippe hanno scelto designer italiani; fra gli altri Franco Giolla e Giampiero Bodino. Oggi Giorgio Galli, designer dei Ferragamo e Versace, è anche art director del Gruppo Timex. Fra gli stilisti Gucci è stato il primo, a fine secolo scorso, a mettere il suo marchio su orologi realizzati dalla svizzera Candino e Michele Sofisti CEO di Gucci Timepieces ribadisce il concetto: tecnica svizzera-design italiano.
Tornando alla chiacchierata milanese, tra il pubblico, in prevalenza femminile anche data l’ora pomeridiana, una gentile signora, da sempre appassionata di orologi, che si diverte a rimetterli in sesto.