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6° Forum Haute Horlogerie

xxx 6th Forum de la Haute Horlogerie - Fabienne Lupo, PrésidenteIl tema del 6°Forum dell’alta orologeria indetto a Losanna dalla Fondation Haute Horologerie il 13 novembre (a fianco Fabienne Lupo presidente FHH), era quanto mai intrigante: “What’s next: an eye on the future”.

 

 

 

Senza punto interrogativo era un invito a illustri relatori (tra gli altri il CEO di Hermès International Axel Dumas e Patrick Warnking direttore di Google Switzerland) perché spiegassero i criteri ai quali attenersi in un’economia che cambia con velocità impressionante. Con il punto interrogativo, visto che le mode nascono e si sviluppano senza ragioni apparenti, dare una risposta era come guardare in una sfera di cristallo.

6° Forum HH intervento del CEO di Hermès Int.

6° Forum HH intervento del CEO di Hermès International.

Restringendo il campo all’orologeria gli ultimi scenari mostrano un rallentamento cinese, una certa apertura degli Stati Uniti e del Sud America (ma le cifre di quest’ultima sono basse quindi anche un incremento del 100% va attentamente valutato). L’Europa è in bilico anche se mostra qualche timido segnale di sviluppo e in Europa siamo fanalini di coda, come non mancano di informarci i servizi televisivi. Tanti negozi chiudono, fanno fatica anche i concessionari di grandi marchi e si punta sul turista straniero, valvola di salvezza. Se il dotto Forum ginevrino porterà qualche frutto, lo vedremo in futuro, per ora ricordiamoi un altro aspetto della giornata, la consegna dei premi Omaggio alla passione e Omaggio al talento. Per i meno giovani ricordiamo che entrambi sono stati ideati molti anni fa dall’editore di orologi da POLSO e, dopo la sua scomparsa, ceduti a FHH affinché continuassero a vivere.

Henri John Belmont a sinistra e Philppe Dufour

Henri John Belmont, a sinistra, e Philppe Dufour

Oggi i due “laureati” sono VIP dell’alta orologeria, il maestro orologiaio Philippe Dufour di cui sarebbe difficile ricordare tutte le opere e i molti Marchi con i quali ha collaborato. Uno dei più recenti è Greubel Forsey. In quanto a Henry John Belmont, erede di una marca francese, ma che in Svizzera è stato alla base della rinascita di Jaeger-LeCoultre, molti di noi lo conoscono personalmente. Un uomo simpatico e intelligente, con un’ampia visione dei mercati e della produzione. Non a caso quando JLC entrò a far parte del Gruppo Richemon gli fu affidata l’integrazione nel gruppo anche delle altre due Maison, IWC e Lange&Sohene, e l’incarico di seguire la produzione industriale. A questo aggiungiamo che ama la buona tavola, che è un piacere trascorrere del tempo con lui e che il figlio continua a rappresentare i Belmont nell’alta orologeria; auguri per la quarta generazio.

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