Per la seconda volta la carrozzeria milanese, fondata da Ugo Zagato nel lontano 1919 si è avvicinata al mondo degli orologi.
Nel 2007, la Zagato si unì a un gruppo milanese specializzato in orologi. Andrea Zagato e Marcello Binda infatti, decisero che un orologio Wyler Vetta, scelto fra quelli dell’ultima generazione, sarebbe stato “carrozzato” dall’Atelier Zagato. Il marchio svizzero acquisito nel XX secolo dalla famiglia Binda, aveva intrapreso un nuovo corso e aveva presentato a Basilea un orologio strutturalmente innovativo in versione cronografo. Il modello Zagato invece sarebbe stato un carica manuale, foto sotto, con autonomia di 8 giorni; aveva un quadrante particolare nel quale il reparto Design dell’atelier aveva scelto una doppia colorazione che ricordava l’andamento sinuoso del tradizionale lunotto delle automobili. Ne furono costruiti 25 esemplari, un’edizione in tiratura limitata che allora si pensava avrebbe potuto dare origine a ulteriori sviluppi. Ma così non fu.
La cassa del cronografo che pubblichiamo, sotto, (ne era stata prevista anche una versione con tourbillon) poteva dirsi a sandwich. Era in due pezzi e fra quadrante e fondello accoglieva il movimento che era sospeso; lo proteggevano delle molle, proprio come gli assali di un’automobile, ed era inserito in una protezione in titanio a sua volta racchiusa in una struttura in leggerissima fibra di carbonio. La progettazione, che poteva assorbire anche gli urti più forti, meritava la qualifica di tripla protezione, anche perché all’interno dei congegni meccanici c’era il sistema Incaflex ed anche la corona era protetta. Esteticamente il quadrante nero era suddiviso in sezioni con superfici spazzolate a contrasto.
Oggi, a distanza di sei anni, la Zagato torna fra le lancette con una versione del cronografo Mille Miglia di Chopard. Inalterati il tradizionale movimento, la cassa e la lunetta, mentre dalla collaborazione dei due marchi sono nati: pulsantiera monoblocco, per l’avvio e l’arresto della rilevazione cronografia laccata rosso e sono rosse anche le impunture del cinturino; è stata ripresa anche la scanalatura del tetto “a doppia bolla” delle auto; il logo Z personalizza la corona e tutto il quadrante; 500 esemplari sono in acciaio DLC e 500 in versione bicolore.