Inaugurando a Chenevez la sua quarta sede operativa, TAG Heuer ha anche presentato il nuovo movimento cronografico prodotto in house, il Calibre 1969.
La scelta di una data come nome non deve stupire. La Heuer, fondata nel 1860 (il nome TAG, Technique d’Avantgarde, è stato aggiunto ai nostri tempi, quando, per intervento di Yves Piaget, un nuovo investitore acquistò lo storico il marchio svizzero portandolo verso una seconda vita di successi) aveva brevettato nel 1887 il suo pignone oscillante che, insieme alla ruota a colonne, quasi come una frizione in un’automobile, migliora avvio e arresto della funzione cronografica.
Negli anni il know-how dell’azienda, legato a orologi sportivi, si è sviluppato accentuando l’impegno verso la cronografia. Oggi i cronografi TAG Heuer sono equipaggiati con i Calibri 11 e 12 sviluppati in collaborazione con Dubois-Depraz, i Calibri 16 e 17 con ETA, il Calibre 36 con Zenith e il Calibre 360 e, appunto, il Calibre 1887, dotato di ruota a colonne e del pignone oscillante. Questo Calibro è stato montato anche sui Carrera del 50° anniversario e su un modello dedicato all’ideatore del Carrera, Jack Heuer, presidente ad honorem della Maison.
Calibre 1887 movimento di Manifattura
Il Calibre 1887 è fabbricato nello stabilimento TAH Heuer-Cortech nel Jura svizzero. TAG Heuer, che lo ha presentato a fine 2009, lo ha sviluppato dopo aver acquistato la proprietà intellettuale di alcuni elementi da Seiko Instruments Inc, che li aveva disegnati e brevettati come TC78 nel 1997/99 realizzando una innovativa costruzione cronografica. In seguito la Marca svizzera ne ha ridisegnato alcune parti come il ponte e le platine, aggiungendovi la vite di fissaggio del pignone oscillante. La riserva di carica è di 50 ore (un po’ meno con la cronografia innestata), i componenti sono oltre duecento, le A/h 28.800. Tra le attrezzature dello stabilimento spicca un robot che seleziona e monta 39 componenti del movimento, abbassando i costi di produzione.
In questi anni sono stati anche siglati accordi con 22 produttori di componentistica per verticalizzare la produzione e a La Chaux-de-Fonds è stata installata una catena di montaggio semiautomatica in ambiente asettico, dove si svolgono 116 controlli di qualità.
Calibre 1969 movimento di Manifattura
Il 1969 è l’anno in cui l’industria orologiera elvetica arrivò a presentare orologi da polso con la cronografia automatica. Tra gli anni ’50/60 un progetto Heuer-Leonidas (le due marche si erano unite) vide la nascita di un Ufficio tecnico alla Dubois Depraz che coinvolse poi alcune aziende (tra le altre Breitling di Ginevra, Zenith, Buren Watch affiancarono Heuer-Leonidas) perché gli studi e gli esperimenti comportavano grossi investimenti.
Nel 1969 furono presentati i primi cronografi automatici, tra questi il Chronomatic di Heuer equipaggiato con il Calibre 11 con micromotore decentrato e pignone oscillante. Sarò pignola, ma mi sembra che la precisazione sia dovuta perché ogni Marca tende a dire che il suo è stato “il primo”, ma pur dando a Cesare quel che è di Cesare, non si dovrebbero generare confusioni soprattutto in rete dove, oltre agli appassionati e agli esperti, c’è anche un pubblico non altrettanto ferrato.
Rispetto al precedente Calibre 1887 questo nuovo movimento, che riunisce 233 componenti, ha una maggiore riserva di carica, 70 ore, ed è anche più sottile. È un 13”’3/4 ø mm 31, spessore mm 6,5, A/h 28.800, 33 rubini, cronografia modulare integrata, innesto verticale, ruota a colonne, massa oscillante in tungsteno, carica automatica in un solo senso, correzione data semi-istantanea, stop secondi durante l’impostazione dell’ora. Sul quadrante la lancetta cronografica dei secondi è centrale, a ore 9 il contatore delle ore e la data, alle 3 il contatore dei minuti, alle 6 i piccoli secondi. Decorazione Mat a grenage e a Côtes de Genève.
La produzione del secondo Calibro cronografico fa di TAG Heuer un importante costruttore di cronografi e, visto l’andamento futuro scelto dal Gruppo Swatch per le forniture di movimenti a terzi, consente una soddisfacente autonomia.
Per chi è affascinato dall’orologeria meccanica pubblichiamo gli esplosi dei due Calibri, mettendo in risalto che fra le invenzioni di Heuer è da annoverare il pignone oscillante, nella foto paragonato a uno normale, che impiegato agli inizi su compteur sportivi fa parte anche della produzione attuale.