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Storici Philip Watch

chaux de fondsCastel dell’Ovo a Napoli ha ospitato, nel primo week-end di ottobre, la mostra: “Museo degli orologi Philip Watch, le origini dell’eccellenza“. Gli onori di casa sono stati fatti da Massimo Carraro, A.D. del Gruppo Morellato&Sector, che ha recuperato con passione molti esemplari del passato, ampliando la raccolta esistente sin da quando nel 2006 acquistò il brand.

 

Napoi: Castel dell'Ovo

Napoli: Castel dell’Ovo e l’ingresso alla mostra

All’evento un concessionario con i capelli bianchi ricordava che già suo nonno nel primo Novecento lavorava con la famiglia Giardiello; nel 1858 Filippo Giardiello aveva aperto a Napoli un negozio di argenti, cristalli e orologi da tasca, dando vita ai Philip Watch, orologi italiani con meccanica svizzera; Edoardo Giardiello, a metà degli anni Trenta aveva una filiale a Milano, la vicinanza alla Svizzera era fondamentale per la produzione orologiera. Molti concessionari hanno conservato dei Philip Watch ai quali erano particolarmente affezionati, cedendoli poi di fronte a offerte che non si potevano proprio rifiutare. Forse però ci sono ancora dei privati che potrebbero concorrere all’ampliamento di un progetto come quello del Museo, che intende valorizzare la nostra creatività unita alla tecnica svizzera.

Aperta al pubblico la rassegna è stata inaugurata da Carraro che, tra l’altro, ha ricordato come, anche quest’anno, Philip Watch sia a fianco dell’Onlus che Matteo Marzotto ha fondato per la ricerca medica sulla fibrosicistica, finanziandone alcuni studi.

carraro e marzotto

Massimo Carraro; a destra è con Matteo Marzotto

Nelle foto sotto alcune momenti dell’inaugurazione; come sempre, i banchetti dove lavorano gli orologiai e i tecnici che da anni affiancano il marchio, incuriosiscono il pubblico.

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In alto a sinistra cronografi linea La Chaux-de-Fonds anni ’40/50, in basso a destra Jolie-mode carica manuale con cassa e bracciale in argento anni ’70; nelle altre foto esemplari degli anni 50/70

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L’allestimento con le bacheche illuminate, l’inaugurazione della mostra nella sala delle Sirene; i maestri orologiai di Philip Watch, da molti anni inseriti nella compagine del Marchio

L’amore per un marchio di orologi nasce spesso negli anni dell’adolescenza, Massimo Carraro infatti aveva ricevuto un Philip Watch per la Prima Comunione e questo fatto forse ha avuto un suo peso nella decisione di acquistare il Gruppo Sector di cui Philip Watch faceva parte.  Matteo Marzotto ha ricordato che era in terza media quando ebbe in regalo un Caribbean con il quadrante arancione; il modello è stato rieditato con il Caribbean 1000 che Marzotto, testimonial del Marchio orologiero a favore della ricerca medica, indossa nell’immagine del fotografo Giovanni Gastel.

La settimana prossima sarà presentato a Roma il secondo Bike Tour di Matteo Marzotto che, dal 14 al 19 ottobre, con i ciclisti Davide Cassani, Max Lelli e Fabrizio Macchi, percorrerà in sei tappe i 1100 km che separano Palermo dalla Capitale, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla fibrosi cistitica. Come Marzotto ha anticipato a Napoli, gli studi e i progetti finanziati hanno imboccato una strada che dovrebbe portare presto a ottimi risultati nella cura della malattia. A Milano infine il 10 ottobre, da Illulian, sarà battuto all’asta un Sea Horse Philip Watch realizzato per il Bike Tour.

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