Se dopo esempi storici di Manifatture (Rolex e Patek Philippe) scrivo di Roger Dubuis c’è un motivo legato all’attualità. Infatti adesso la Marca viene distribuita in Italia direttamente dal Gruppo Richemont di cui fa parte. La notizia è stata data dal CEO, Jean-Marc Pontrué, il 7 maggio a Milano nel corso di una conferenza stampa, che ha presentato le strategie tese a rilanciare il marchio soprattutto in alcune nazioni; in altre è saldamente attestato anche con più boutique monomarca. Bilancio a parte – nel Gruppo le cifre delle singole Marche sono sempre Top Secret – sono importanti quelle riferite alla parte operativa. Due edifici occupano 10.000 mq; 260 sono gli addetti di cui 160 orologiai; produzione circa 5.000 orologi all’anno, 31 Calibri esclusivi.
La Roger Dubuis nasce da una sfida lanciata nel 1995 da Carlos Dias, imprenditore arrivato all’orologeria da altri settori, al suo fianco un Maestro Orologiaio, Roger Dubuis, che da Patek Philippe aveva raggiunto i vertici della carriera. Oggi il Maestro Orologiaio, andato in pensione pochi anni fa, non ha saputo resistere al fascino di quel mondo: è tornato in azienda senza vincoli stretti, è l’ambasciatore principe e l’anima del team orologiero affidato in mani sicure: quelle di Gregory Buttin. La più recente novità sotto il profilo tecnico è il Quatuor un complicato inedito presentato in gennaio al Salone dell’Alta Orologeria a Ginevra
Tutti i Calibri RD, che formano il patrimonio aziendale, hanno il Punzone di Ginevra; entro il mese di giugno tutti gli orologi saranno adeguati alla nuova normativa imposta da questa certificazione, che in passato si riferiva solo al movimento. La garanzia è stata portata a tre anni e a Milano è previsto un centro assistenza.
Tornando alla storia, nel 2007 l’azienda entra in parte nel Gruppo Richemont, che ne acquista il settore legato alla produzione dei movimenti per acquisire poi, nel 2008, l’intero pacchetto azionario. I movimenti con scappamento a tourbillon sono lo zoccolo duro della produzione e costituiscono una buona metà delle richieste. Cresce la produzione dei segnatempo femminili impreziositi da diamanti; oggi la loro percentuale sul totale arriva a un terzo e proprio per questo si sta accentuando l’impegno aziendale.
Il “parco macchine orologiere” è imponente e in questi anni è stato opportunamente ampliato, anche se la mano dell’uomo resta insostituibile per certe lavorazioni di finissagge, quelle imposte appunto dal Punzone di Ginevra.
Nel mondo le boutique monomarca RD sono 17, una sessantina gli Shop&Shop, oltre cento i concessionari. C’è anche la volontà di una comunicazione più ampia aprendo le porte della Manifattura non solo ai giornalisti e ai concessionari, ma anche ai clienti finali.