La pubblicità in TV si rivolge al pubblico femminile con immagini di casalinghe felici: silhouette da modella o intrepide sportive. Sfogliando invece i giornali anni ’30-40 ho trovato un divertente annuncio Rolex che, sotto sotto, si rivolgeva anche al pubblico maschile, quello che allora era l’unico a comprare orologi. Discreto ma visibile il marchio…
… testo in francese (qui in italiano), una gattina nera ingioiellata, la coroncina Rolex in un’interpretazione molto personale: “non è femminile conoscere l’ora…ma un giorno ella ricevette un Rolex”…
… poi segue una favola in versi sciolti:“Viziata da una vita d’estasi / una vita brillante e appassionata / di grandezza, rose enormi / e di pellicce / e di automobili che attendevano / e di uomini affascinanti / che attendevano…/ che bisogno aveva dell’esattezza / un dettaglio tiarnnico, ossessivo, inutile / e per nulla femminile? / Ma un uomo il cui gusto era notevole / sapeva…/ ciò che una donna finge di non volere / per sentirsi bene, quello che desidera / più ardentemente./ Quest’uomo le offrì un Rolex…/ In mezzo a un nugolo di ammiratori / tutti uguali / lui si distingueva. / Portava qualcosa di nuovo / e questo dono / subito le apparve superiore a tutti gli altri: / più personale di un visone / e davvero stupefacente / più femminile di un’automobile / e perfettamente fedele / era tutto per lei / e lei l’amò.”
Oggi sono molte le donne che acquistano orologi anche per se stesse come gratificazione di un successo o il realizzarsi di un sogno. Così a fianco dei segnatempo-gioiello, a volte ancora dono di un uomo, comprano cronografi (e per le manager in ogni campo al vertice resta il mitico Daytona) o modelli arricchiti da altre complicazioni. Decisamente anche in orologeria i tempi sono molto cambiati.