A Milano il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci dedica il 4 e 5 maggio agli oggetti storici esposti nelle sale e anche a quelli conservati nei depositi che il grande pubblico normalmente non vede. Molti i programmi dedicati ai più piccoli per avvicinarli ad un ricco passato che comprende anche navi, aerei e locomotive.
Al termine delle visite si potrà scrivere una frase per un oggetto preferlto fra quelli visti, una selezione delle migliori sarà esposta a fianco di quelle scritte dal personale del Museo. L’iniziativa continuerà per tutto l’anno sul sito web e sul profilo Facebook del Museo. Chiaro che occupandomi di orologi tiro l’acqua al mio mulino; così voglio ricordare che nel 2004 il Museo milanese, grazie al supporto di Binda Wyler Vetta, ha inaugurato la sezione dedicata all’orologeria. Le due macroaree, divise dal capolavoro dell’Astrario di Dondi ricostruito dall’abilità dell’orologiaio Luigi Pippa, che ne fece altri due esemplari, uno dei quali è al MIH di La-Chaux-De-Fonds, portano il visitatore in un lungo viaggio attraverso il tempo e gli strumenti che lo hanno indicato o suddiviso. Il clou della sezione, secondo me, è la bottega di Bartolomeo Antonio Bertolla, orologiaio trentino del XVIII secolo, che è stata trasportata dalla Val di Non nel museo milanese dove è stata accuratamente ricostruita. Non diventerà l’oggetto del cuore, troppo di nicchia in mezzo a tanta tecnologia anche del futuro, ma vi assicuro che se non la conoscete vale la pena di vederla.