Il 29 maggio a Ginevra, nei Saloni Patek Philippe, il presidente Thierry Stern, con il padre Philippe presidente ad honorem, ha presentato alla stampa internazionale una mostra dedicata ai Metiers d’Art con rari orologi Patek Philippe in smalto o con pregevoli incisioni.
Un analogo invito era stato fatto nel 2011, ma quest’anno c’era una motivazione ulteriore. In attesa del 2014 per il 175° anniversario della Marca, era l’occasione giusta per far ammirare il Gran Complicato, Referenza 6002 Sky Moon Tourbillon, Ripetizione Minuti, Calendario Perpetuo, che, oltre al movimento, offre l’eccellenza degli artigiani-artisti che lavorano all’interno della Maison.
Lo Sky Moon Tourbillon R.M.Q.P. è il fratello dello Sky Moon Tourbillon – l’orologio da polso più complicato di Patek Philippe – ma non il suo gemello. Ci sono molti punti di contatto, ma anche diversità da centellinare, per esempio il Calendario Perpetuo da finestrelle e non analogico, le fasi di luna invece dell’età della luna e una doppia tecnica (cloisonnée e champlevée) per lo smalto sul quadrante. Sicuramente un ottimo aperitivo, in attesa del piatto forte, che a Plan-les-Ouates stanno completando per il prossimo anniversario.
Il quadrante principale è stato rivisitato, gli indici sono realizzati con la tecnica degli smalti champlevées: la superficie d’oro è stata incisa, nell’alveolo formatosi è stato steso lo smalto e su questo gli indici in oro bianco. Nuove le finestrelle per il calendario perpetuo, che ha la data analogica a retrograde e indicazione giorno, mese e quadriennio dai guichet. Accuratamente incise le lancette a foglia realizzate in oro bianco. A ore 6 si vedono le fasi della luna. Per la ripetizione minuti la soneria è del tipo a cattedrale con due gong.
Sul secondo quadrante è dipinto il cielo dell’emisfero nord, dove ammirare il movimento della luna e quello di Sirio; il periodo che intercorre fra due passaggi consecutivi di questa stella oltre un dato meridiano, è quello del cosiddetto “tempo siderale”. Un giorno siderale dura 23 ore, 56 minui e 4,09892 secondi. Qualcuno sicuramente si chiederà a cosa serva conteggiare il tempo siderale, visto che noi viviamo nel tempo solare medio o tempo civile. A prescindere da studi e conoscenze astronomiche è bene ricordare che con il tempo siderale si può calcolare la longitudine. Infine nella Ref. 6002 va tenuta presente l’esattezza del ciclo lunare calcolato in 28 giorni, 12 ore, 56 minuti e 2,82 secondi ed è importante anche il computo del giorno lunare. Per far sì che queste differenze non incidessero negativamente sulla precisione del movimento, gli ingegneri della Maison hanno esaminato teoricamente 25.000 miliardi di possibilità scegliendo quella che garantiva lo scarto minore per tutte le indicazioni.
Il movimento di Manifattura – Calibro RTO 27 QR SID LU CL a carica manuale – è composto da 686 elementi accuratamente rifiniti a mano sia per motivi estetici, ma ancor più perché, eliminando al massimo gli attriti, si prolunga la vita del movimento; platine e ponti sono decorati secondo la migliore tradizione ginevrina.
Ciò che fa di questo orologio, con il sigillo Patek Philippe, una nuova pietra miliare nella storia della Marca, è la grande competenza dei suoi incisori e smaltatori. Per incidere la cassa sono state impiegate cento ore; la decorazione parte da motivi arabescati, ma comprende anche la classica Croce di Calatrava. Sono incise pure le due corone, quella alle 4 carica il movimento e regola la messa all’ora (una freccia indica il senso di rotazione), quella alle 2, con la luna e una stella, serve per le fasi di luna e la carta del cielo. Lo smalto sul quadrante alterna la tecnica cloisonnée con quella champlevée e lo smalto blu presenta diverse sfumature. Il numero sulla finestrella a ore 6 è quello del movimento.
Un lavoro incredibile quello dell’incisione sulla cassa, a mio avviso però fin troppo elaborata e che quasi finisce per sovrastare la purezza e la profondità dei quadranti blu. Nel corso della serata ho visto da vicino come la carrure venga lavorata guardandone la superficie al microscopio, per incidere spazi infinitamente piccoli. Basta un movimento affrettato per rovinare il lavoro di un’intera giornata rendendo necessaria una nuova fusione del metallo.
Difficoltà pressoché identiche si incontrano negli smalti e nei diversi tipi di supporto sui quali vengono stesi i colori, dall’oro dei quadranti per gli orologi da polso al rame per le pendolette Dôme, che stanno vivendo una seconda gioventù. Su queste pendolette, alte circa cm.30, la decorazione viene fatta sull’intera superficie, compreso la cupola arrotondata; per gli smalti cloisonnées, si impiegano decine di metri di filo d’oro. Molti i disegni del mondo animale: dai felini della giungla ai teneri koala.
Quella della foto è la “Jungle”, un pezzo unico; per realizzarla sono stati impiegati 32 colori di smalti trasparenti, opachi e semiopachi; per ogni elemento smaltato occorrono da 5 a 7 cotture in forno a 800°C. Il filo d’oro impiegato ha superato i 32 metri; 64 g il metallo prezioso; il centro del quadrante è in argento guilloché poi smaltato, il cerchio delle ore d’oro e le ore sono dipinte in smalto nero.
Dopo aver descritto, succintamente, questi capolavori, vorrei aggiungere che la rivalutazione dei “Metiers d’Art”, ha coinvolto negli ultimi tempi molte Maison orologiere. Patek Philippe avrebbe anche potuto riallacciarsi alle “Sette arti” che ha sempre messo in pratica, ma si tratta di sfumature. La mostra degli smalti realizzati per il mercato americano, con soggetti di indiani e cowboys, risale agli anni ’90, due anni or sono si è parlato di artigianalità, quest’anno di Rare Handycrafts, tutte occasioni perché gli appassionati guardino alla Maison ginevrina come momento d’arte e cultura e non solo per la tecnica dei movimenti complicati o per il Sigillo Patek Philippe.