Sono numerosi gli orologi che sul quadrante recano un marchio collegato alle dream-car.
Sicuramente il cavallino rampante è in pole position, anche perché i primi orologi che Enzo Ferrari regalò a amici e piloti non erano in vendita e quelli commercializzati sono degli anni ’80. Però anche Maserati non scherza.
Nei primi anni Duemila ci fu un accordo con Audemars Piguet per la collezione Millenary con un Dual Time e fu realizzato anche un modello con scappamento a tourbillon. L’anno scorso ci fu una doppia novità: al Salone di Ginevra arrivò l’Octo di Bulgari in versione cronografo automatico esposto poi anche a Baselworld. In questo Salone arrivò anche la collezione Maserati Time del Gruppo Morellato&Sector, che si rivolgeva a un pubblico molto più ampio. Per il prossimo autunno-inverno, questi orologi sono stati suddivisi in più linee: Corsa, Stile, Calandra, ma anche Potenza, Tridente e Velocità, ognuna con precise caratteristiche.
Hanno un design tipicamente italiano e riprendono particolari legati alle auto, dalle bocchette per l’aria alla forma della calandra che, interpretata liberamente, si è tramutata nella cassa. I movimenti sono al quarzo, ma c’è una novità. Nella collezione Calandra due modelli sono stati realizzati in tiratura numerata di 500 esemplari, equipaggiati con movimento Swiss Made, l’evergreen ETA 2824 a carica automatica. La forma della cassa, che potremmo anche definire tonneau, interpreta la calandra con un design allungato a comprendere l’ansa; condiziona anche la forma del vetro zaffiro e, con un contorno colorato sul quadrante, anche la minuteria. Sub a 100 metri sono in acciaio e misurano mm 42×47. Due versioni hanno a ore 12 una finestrella per far vedere il bilanciere.
Nei Corsa il tradizionale tridente è su quadranti cromati, in fibra di carbonio e ci sono anche versioni squelette. Cinturini in pelle e alcantara con cuciture a contrasto o bracciali in maglia milanese, inserti sulle lunette in acciaio anche con PVD canna di fucile. Ancora cinturini colorati in pelle e gomma nelle versioni multifunzione della linea Stile; fra i Potenza richiami alle dream-car e nei Tridente ispirazione dai cerchioni, dalla griglia e dai contatori del cruscotto. Casse anche trattate oro rosa o nero PVD. Nuove le versioni femminili con cassa più contenuta, mm 38 invece di 44, trattata oro rosa PVD.
Dopo questi succinti accenni ai segnatempo, doveroso ricordare che nel 2014 la Maserati, fondata a Bologna come Officine Alfieri Maserati nel 1914, festeggerà un secolo di vita.
La sua storia nasce da sette fratelli nati a Voghera, tutti con la passione della meccanica, salvo uno, pittore, al quale sembra si debba il Tridente ispirato dalla statua di Nettuno a Bologna. La storia ricorda un primo motore monocilindrico per biciclette progettato da Carlo Maserati passato poi alla Fiat e alla Isotta Fraschini, dove chiamò il fratello Alfieri di sedici anni, che divenne un pilota; rappresentò la ditta in Argentina, USA e Inghilterra e nel 1914 affittando un locale nel centro storico di Bologna diede avvio alla splendida avventura.
Alla fine degli anni ’30, ceduta alla famiglia Orsi, la società fu trasferita da Bologna a Modena. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, vicissitudini e anni alterni di vittorie sportive e preoccupazioni finanziarie, portano la Marca nel gruppo Fiat Auto e nel 1997 alla Ferrari, che ne acquisisce l’intero pacchetto azionario nel 1999. Granturismo, Grancabrio, Quattroporte e Ghibli fanno sognare i patiti delle quattroruote, che non hanno dimenticato il record mondiale di velocità di Borzacchini nel 1929 con la V4 motore a 16 cilindri (Km/h 246,029 Km/h) oppure Fangio, che con la 250F vinse nel 1957 il Campionato del mondo. E se pensiamo alla potenza di queste automobili che dire dei 405 cavalli della Gran Turismo del 2007? Un altro motivo di orgoglio per l’eccellenza italiana.
gli orologi maserati sono molto particolari, ne ho visto uno su http://www.gioiellerialucchese.it, mi consigliate di acquistarlo online?