Opus XIII

Il marchio Harry Winston da quest’anno ruota nell’orbita Swatch, ma ancora nulla è cambiato nella collezione degli Opus (e gli appassionati si augurano che continui così ancora a lungo). Il 13 è un numero che a qualcuno non piace, ma la XIII edizione, ideata come sempre da orologiai indipendenti, è ricca di un fascino, che fa tornare ai tempi dell’infanzia per il gioco degli elementi sul quadrante. Quando si parla di animazione spesso si pensa ai cartoni animati oppure, in orologeria ai movimenti di automi sul quadrante. Questo Opus di animazioni ne ha a iosa, ma tutte legate alla tradizionale indicazione del tempo istantaneo di ore e minuti. Le prime si vedono grazie a un sistema a scatto di 11 lancette, i secondi con un sistema retrograde di 59 lancette che ruotano di 40°. Quelle dei minuti sono in bianco e nero, quella dei cinque minuti in nero e rosso; quelle delle undici ore sono triangolari e ruotano di 180°, al posto delle 12 e delle 24 appare il logo HW. La corona carica i due bariletti nei due sensi, si regola l’ora ruotandola in un senso e nell’altro i minuti. Fin qui una rapida sintesi tecnica, ma c’è dell’altro…

La lucida cupola sul quadrante si solleva a ogni ora per mostrare il triangolo delle ore, più complicata da spiegare la successione dei minuti sul quadrante: l’anello esterno avanza di uno scatto a ogni minuto, al 59° un secondo anello riporta nella loro sede le 59 lancette e si ricomincia.

Opus XIII è realizzato in 130 esemplari in oro bianco (cassa ø 44,25 mm, spessore 13,6 mm). Lo ha ideato un maestro indipendente, Ludovic Ballouard, nato in Bretagna da padre francese e madre olandese, che trasferitosi giovanissimo a Ginevra, ha lavorato con maestri come Franck Muller e altri grandi nomi.

A fianco dell’Opus le tradizionali belle collezioni HW. Infine due parole sullo stand doppio dove brillano gioielli da favola e, logicamente, anche altri orologi meno esclusivi dell’Opus, per quanto riservati a una élite di acquirenti.

Baselworld lo stand HW