Nessuna signora inglese rinuncerebbe mai al suo tè delle cinque, per noi questo appuntamento, che sta scomparendo, si lega a salotti e chiacchiere femminili. Però è stato molto piacevole ritrovarsi a Milano il 27 marzo nella sala da tè di Chateau Monfort, oggi albergo, ma anni fa dimora patrizia, e bello il tema scelto: THEmpo di Gilda, l’orologio femminile di Eberhard & Co. Poi anche perché Mario Peserico AD di Eberhard Italia ha narrato la storia di questi orologi; i primi apparvero verso il 1910 e via via si sono uniformati alle diverse tendenze.
C’è stato quindi un alibi di lavoro, oltre alla tentazione di un buffet colmo di dolci e alle preparazioni dello chef maestro pasticciere Ernst Knam. A fianco delle teiere per i vari tipi di infusi anche una fila di bottiglie (caso mai tra le invitate ci fosse stato anche qualche gentleman) e in alto faceva bella mostra di sé un pendolo della Maison svizzera che recentemente è tornata a realizzare anche orologi da parete.
Eberhard & Co. viene sempre identificata con segnatempo maschili e, soprattutto, con i cronografi capitanati dalle molte versioni del Chrono Quattro con i suoi quattro contatori; una delle più recenti è la Geant Full Injecton, un total black per polsi imponenti, c’è però anche una versione del Chrono Quattro Lady. Per una volta però nelle bacheche sono stati esposti solo modelli femminili di ieri e di oggi. Le novità per uomo le vedremo a Basilea e a quanto sembra saranno numerose anche se sempre articolate sui modelli al top presentati in questi anni.
Tornando al Gilda (dalla cassa ellittica in oro o in acciaio con o senza diamanti e anche, su misura, con un bracciale in pietre preziose composto da più file del classico modello “tennis”) ho sempre trovato intrigante quello con le due cifre in rosso e cinturino analogo, un vero messaggio d’amore. In quanto al movimento solo quarzo, per motivi di prezzo e anche perché molte donne lo preferiscono.