In un orologio la tenuta stagna della cassa è molto importante, solo così si preservano i delicati congegni dai nemici della precisione: la polvere e l’umidità.
A questi si aggiunge poi la necessità di una corretta manutenzione per conservare inalterato il grado di vischiosità del lubrificante, eliminando o riducendo gli attriti fra i componenti metallici. Altrimenti il movimento dei ruotismi si rallenta e quindi la precisione ne risente.
Abraham-Louis Breguet scriveva nel XIX secolo “datemi un grande olio e vi darò un grande orologio”. Oggi in questo campo l’impiego del silicio sta risolvendo molti problemi. Ma torniamo al nostro titolo che identifica un nuova macchina per testare l’impermeabilità della cassa. Mi piace il fai-da-te, ma non nell’orologeria dove troppi neo-appassionati si improvvisano orologiai e il minor danno causato è qualche segnaccio sulla cassa, non sempre facile da aprire. Però di fronte al Deep Mariner della Form faccio un’eccezione, sia per le dimensioni e il peso (5 Kg) sia per il prezzo abbastanza accessibile, soprattutto per qualche fanatico collezionista.
In passato ho già avuto modo di parlare di questa azienda milanese, “forniturista”, grossista di componenti per orologiai, ma che con alcuni articoli di sua produzione fa concorrenza a colossi stranieri, ottenendo molti riconoscimenti. Qui non mi occupo di ricambi o cinturini, ma di un apparecchio, ideato un paio di anni or sono e da poco disponibile, che molti vorrebbero avere per testare, con la motopompa interna, l’impermeabilità dell’orologio nel vaso di cristallo, dotato di coperchio.
Per prima cosa ci si deve assicurare che siano in buono stato corona, vetro e pulsanti, poi sollevando l’albero mobile vi si appende l’orologio e si chiude il vaso con il coperchio; premendo il pomello l’albero fa scendere la cassa nell’acqua; a questo punto si aziona l’avviamento riducendo la pressione interna a+-o,2 bar.
Se c’è una fuoriscita di bollicine d’aria dalla cassa si vede dove c’è possibilità di infiltrazione e si solleva l’albero mobile estraendo il “paziente” dall’acqua.
Se non ci sono bollicine si può ridurre la pressione nel vaso fino a + – o,4 bar e in assoluta loro assenza si può arrivare a +- 0,6 bar. Questo tipo di test consente di conoscere con certezza il punto esatto della “non tenuta” come già detto, garantendo inoltre, grazie alla depressione esercitata, che non entri acqua nell’orologio.