Nel 1912 Cartier stupì il mondo con le sue pendulette Misteriose dai magici quadranti. Erano preziosi complementi d’arredo per scrivanie, tavolini, caminetti . Sui mobili che le accoglievano brillavano sia per il loro valore artistico sia per la preziosità dei materiali. Impiegavano infatti oro, pietre preziose, marmi, cristallo di rocca. Ma quello che affascinava era il lento ruotare delle lancette che sembravano muoversi nel vuoto assoluto. Nella realtà invece erano erano fissate a due dischi di vetro nascosti dalla scala delle ore e azionati dal movimento. Ma l’illusione era perfetta. E’ passato un secolo e nei due Rotonde de Cartier Misteriosi da polso si ha ancora l’illusione che i componenti si muovano senza legami apparenti.

Nella cassa in oro rosa o bianco, ø 42 mm, il Calibro manuale 9981 MC lascia oltre la metà dello spazio a quattro leggerissimi dischi in vetro zaffiro che ruotano su perni sottili. Come accadeva un tempo il loro aggancio con il movimento è invisibile e grazie alla tecnologia DRIE è stato possibile ottenere una micrometrica precisione d tutti gli ingranaggi rendendo l’illusione una realtà ottica.

Nella cassa in platino ø 45 mm, si muovono dischi in vetro zaffiro e solo pochi sanno che il calibro impiegato si basa su precise scelte numeriche rese possibili grazie alla moderna tecnologia.

Rotonde de Cartier Mysterieuse

Due i modelli presentati al Salone ginevrino, uno è un semplice, si fa per dire “solo tempo”, l’altro è arricchito dallo scappamento a tourbillon volante. Il Punzone di Ginevra impreziosisce il Calibro 9454 MC in cui si ammira un doppio tourbillon che ruota in cinque minuti mentre la gabbia in questo tempo ruota cinque volte creando un eccezionale effetto visivo. In entrambi gli orologi i movimenti sono a carica manuale.

Rotonde de Cartier doppio tourbillon misterioso

Molto personale anche la grafica dei due quadranti che polarizza l’attenzione sul vuoto e che nel modello con lo scappamento a tourbillon viene accentuata dallo speciale movimento della gabbia.