Lo scappamento a carosello, più semplice da realizzare e meno costoso di quello a tourbillon, come il fratello “nobile” è nato nel XIX secolo per gli orologi da tasca; entrambi cercavano di annullare l’influenza della gravità terrestre sulla precisione degli orologi. Non è facile spiegare a chi non è un orologiaio la differenza fra i due .
Ne parlavo con Gabriele Ribolini, che sin dal primo numero di Orologi da POLSO è stato un bravissimo mentore spiegandomi i segreti dei movimenti e che mi ha dato un buon suggerimento: “vai a leggere Orologi da tasca di Meis”. Cosa che ho fatto anche perché, se sotto il profilo tecnico c’era stato anche l’apporto di Gabriele, la traduzione dal tedesco era stata fatta dai miei figli (Paola e Lorenzo Sutti). Orgoglio materno a parte, questa nel XIX secolo era la differenza base fra i due sistemi.
Nel tourbillon la gabbia rotante era parte del meccanismo mentre nel carosello una piastra rotante separata accoglieva bilanciere e scappamento. Il primo carosello per gli orologi da tasca fu brevettato nel 1892 dal danese Bahne Bonniken e all’epoca la rotazione comportava un tempo molto lungo, fino a 50-60 minuti.
Per gli orologi da polso con scappamento a tourbillon (oggi si tende a dire semplicemente orologio tourbillon, ma i puristi sostengono addirittura che si dovrebbe specificare il tipo di scappamento impiegato) nella prima metà del secolo scorso troviamo esempi da Jaeger-LeCoultre, Omega e Patek Philippe. Però gran parte del merito della sua diffusione presso il grande pubblico va dato a Daniel Roth che, appassionato cultore di Abraham-Louis Breguet l’inventore che lo brevettò nel 1801, ha fatto rinascere negli anni ’90 l’interesse per quella che non è una vera e propria complicazione, ma, come sostiene Vincent Calabrese, complica la vita dell’orologiaio…
A Milano dal 9 al 14 aprile da Pisa, in via Verri, viene presentato in prima mondiale il Blancpain Carrousel Volant Une Minute, l’idea nata da Vincent Calabrese che negli ultimi anni ha lavorato presso l’azienda del Gruppo Swatch.