Forse un titolo più indicato sarebbe stato “I casi della vita” perché davvero alcune grandi Maison orologiere sono nate non dico “per caso”, ma il caso ci ha davvero messo lo zampino.
Ed è quello che penso sia accaduto per Baume & Mercier, fondata quasi 180 anni or sono da due soci molto diversi fra loro, ma uniti dalla comune passione per la bella orologeria.
Nella foto Willian Baume, a sinistra e a destra, Paul Mercier.
La famiglia dei Baume è importante e si occupa di orologi già nel XVI secolo. In Svizzera, nel 1614, troviamo in una parrocchia, a Les Blois, i fratelli Paul e Jean Baume, che ne sono i pastori, e la storia della Marca vuole che i primi orologi nascessero in un ex-convento.
Nel 1814 Pierre Joseph Célestin Baume va in Inghilterra e a Londra apre addirittura una filiale, dopo aver sposato una bella inglesina. La fabbrica a Blois è affidata al fratello Louis Victor Baume e le due società collaborano in piena autonomia. La produzione aumenta, arrivano ordini anche da oltre Oceano e riconoscimenti internazionali. A un concorso di cronometria a Kew, l’Osservatorio assegna a un “chronomètre Baume à tourbillon sans clé” l’incredibile punteggio di 99,9 su 100.
Nel 1869, per la Prima Comunione della figlia Meline, Victor Baume e la moglie le regalano un delizioso orologio d’oro (nella foto sotto) finemente inciso e con una dedica affettuosa.
In Inghilterra, alla fine del XIX secolo, Arthur Baume miete successi economici, è ricevuto a Corte, e in Francia finita la Seconda Guerra Mondiale, gli consegnano la Legion d’Honneur per il suo comportamento.
Qualche anno prima William Baume, nipote del fondatore e ricco gentiluomo, ha incontrato a Parigi Paul Ceredicenko, figlio di un ufficiale dello Zar e di una ricamatrice francese incontrata all’Esposizione Universale del 1867 e poi abbandonata, a causa di uno dei tanti conflitti dell’epoca.
Paul è un ragazzo sveglio, inizia prestissimo a lavorare, impara bene sette lingue e sale nei gradini sociali. Sembra abbia fatto anche il lift in un albergo dove scendeva mr Baume, ma quando i due si incontrano ufficialmente, il giovane è già direttore di un’azienda di gioielli.
Nel 1918 decidono di fondare una società e a Ginevra nasce l’attuale Baume&Mercier, infatti Paul, che nel frattempo ha ottenuto la nazionalità svizzera, ha optato anche per un nome europeo.
La produzione spazia tra orologi maschili e femminili e per questi ultimi la Marca ha una grande vocazione. Basta pensare al Marquise, che negli anni ’50 ha fatto epoca con il suo bracciale rigido, alla collezione dei Linea, con bracciale o cinturino rapidamente intercambiabile e tuttora in produzione, al Catwalk degli anni ’90 con la cassa manchette inserita nel bracciale: quasi la passeggiata della mannequin sulla passerella, come d’altro canto spiega lo stesso nome. In quanto ai maschili, nel 2014 ci sarà il ventennale dell’Hampton, icona della Marca.
Invece sotto il profilo aziendale la Baume&Mercier, che oggi fa parte del Gruppo Richemont, negli anni ’60 viene rilevata da Piaget, negli anni ’80 entrambe entrano da Cartier, che in seguito ne acquisisce l’intera proprietà.