La Big Innovation di Swatch presentata il 25 aprile va vista da diverse angolazioni. È la prima volta che la marca Swatch è presente a Baselworld e, per i trent’anni del suo orologio, lo fa alla grande occupando per intero una Halle: la “1 Lounge Sud” dove sono esposti tutti i modelli del museo.
Nel 1982 Nicolas G. Hayek riusciva, anche con un forte appoggio degli appassionati italiani, a rilanciare l’orologeria svizzera nel mondo. Tre decenni sono il passaggio da una generazione all’altra. Oggi è Nick Hayek a dare una nuova scossa al mondo delle lancette, che sta soffrendo nelle fasce medio-basse. Crisi, diremmo, perché se i fatturati dell’export svizzero salgono, il numero dei pezzi diminuisce. C’è poi il calo d’interesse per l’orologeria in generale e soprattutto manca la passione da parte dei giovani. Inoltre, gli alti costi di gestione delle aziende spingono al risparmio e non all’innovazione. Oggi Swatch con il numero “51” vuole dare nuova svolta al mercato del tempo. Perché questo numero? Quando Swatch arrivò sul mercato, aveva un movimento al quarzo fatto di 51 componenti. Oggi si propone con un nuovo movimento, sempre composto da 51 elementi, però automatico. L’orologio è interamente realizzato in Svizzera e può essere assemblato a livello industriale, permettendo così un nuovo rilancio anche nel settore prezzi, che oscillano sui 150 CHF in media. Nel paese delle banche “time is money” e per questo movimento di “time” ne basta meno di mezz’ora. Il lancio del nuovo modello si terrà a livello mondiale a ottobre. Infine, ancora due appunti: i 17 brevetti chiesti per la nuova pietra miliare dell’orologeria svizzera e, all’interno del movimento, una sola vite che lo blocca, garantendone il funzionamento. (L.S.)