Tornati in Italia dopo la Fiera, abbiamo fatto una scaletta degli argomenti da trattare, partendo dalle novità: alcune le abbiamo già pubblicate e altre le presenteremo con i vari Marchi.
Coming back home some flashes about Baselworld before publishing most interesting novelties we saw in the fair
Prima di entrare nei padiglioni però diamo uno sguardo all’esterno; anche quest’anno la Maserati è partner della Fiera con i più recenti modelli, mentre Lamborghini ricorda il Campionato con Blancpain e negli stand oltre alle automobili vi sono anche molte moto. All’ufficio stampa, vista la ressa dello scorso anno di fronte al bar, è stato organizzato un servizio con più postazioni e c’è sempre qualcuno, stanco dopo tanti chilometri (o magari per il jet lag) che si siede per terra… Sembra che il mitico check point, il parcheggio per i giornalisti, l’anno prossimo sarà spostato per far posto a nuove costruzioni, peccato, era abbastanza vicino e con un ottimo servizio di navette.
Nella Messe Platz colpiscono le aiuole fiorite, ancora con fiori bianchi, ma visto che oggi in orologeria “fusion” è di moda con più materiali, qui i giardinieri hanno usato non meno di 4 o 5 varietà di fiori che durante la notte sono amorevolmente coperti con teli di plastica. Il vento di tramontana è gelido, c’è stata anche neve mista ad acqua, ma poi è arrivato il sole. Sotto il profilo economico però il sole è davvero pallido. Dopo il 2009 – anno del tonfo orologiero svizzero nell’export – pian piano si recupera, ma durante la conferenza stampa di presentazione di Baselworld 2016 l’atmosfera non era certo “shining”. Le slides hanno compreso persino le statistiche alberghiere per dimostrare che “mal comune” se non è mezzo gaudio, di certo consola. Di tutt’altro parere Nick Hayek, che ci ha detto “non vedo perché si debba essere pessimisti”. Noi pensiamo che l’orologeria svizzera sia abituata a questi alti e bassi; certo 5 anni di flessione non sono pochi, forse il fondo non è ancora stato toccato anche se arrivano timidi segnali di ripresa; l’Italia nel 2015 è risalita mostrando un + 6,2%, però a fronte del fatturato è diminuito il numero degli orologi, logica conseguenza dell’aumento dei prezzi. Qualche Marchio se n’è accorto e si possono ancora scegliere orologi interessanti senza suicidarsi economicamente.
Tornando alla Fiera, in pole position come musa globale molti gli animali, soprattutto uccelli (honi soit qui mal y pende), con smalti e dipinti splendidi da Patek Philippe, pezzi unici da Hermès e da Chanel che su un quadrante posiziona un uccellino fuso nell’oro (scolpito fa più impressione, ma non ci sembra un termine corretto) montandolo su una molla: a ogni movimento del polso sembra volare. Attenzione anche ai cinturini; per ricordarne solo un paio Chanel li propone in acciaio stampato, flessuoso come mesh o maglia milanese; Raymond Weil li sostituisce velocemente ruotando un fermo sul fondello.
Rolex si è slanciato presentando due grosse novità: il Cosmograph Daytona in acciaio con lunetta in Cerachrom e un nuovo Air King, inoltre la garanzia internazionale è di cinque anni e la certificazione di cronometro superlativo, che esamina tutto l’orologio e non solo il movimento, garantisce uno scarto di +2 -2 secondi al giorno. Patek Philippe, oltre ai complicati, che per la Maison sono di normale amministrazione, per un ristrettissimo numero di più che facoltosi appassionati propone il Grandmaster Chyme Ref. 6300 – l’orologio del 175° anniversario – in una cassa più sobria (e se ne avvantaggia). A conclusione di questi flash facciamo una rettifica su quanto pubblicato due giorni fa, contrariamente a quanto pensavamo Fawaz Gruosi è stato molto discreto nell’estetica del nuovo Samsung Gear 52 by De Grisogono. Che sia merito del partner coreano?