Siamo in piena stagione marinara con le regate che si susseguono un po’ ovunque, con nuovi sponsor come Bremont nella Louis Vuitton Cup e nella prossima America’s Cup e vecchie conoscenze come Panerai, ma parlando di sfide sul mare non si può dimenticare che Corum è stata la prima a dedicare un orologio a una regata importante: l’Admiral’s Cup.
For its 6o years ADC Lengend Tourbillon, new chronographs and a red Tides version. Revival of self-winding Buble Heritage and new Golden Bridge too; 2015 novelties by Corum.
Questa regata biennale, nacque nel 1957 e fu disputata sino al 1999, nel 2001 fu cancellata, ma ripresa nel 2003 che fu l’ultima edizione; ha visto lo strapotere degli equipaggi UK,ma nel 1995 fu vinta da un equipaggio italiano, skipper Francesco De Angelis e armatore Pasquale Landolfi. La collezione dei Corum dedicati a questa sfida nacque nel 1960 ed è una delle più amate. Per ricordare i suoi sessant’anni, Corum venne fondata nel 1955, è stato scelto proprio un Admiral’s Cup. l’ADC Legend 42 con tourbillon volant automatico, 21.600 A/h, 29 rubini, rotore in oro ø 17 mm, con data a retrograde, con la tradizionale cassa dodecagonale ø 42 mm in oro rosso, quadrante fumé, vetro zaffiro anche sul fondello. Lo abbiamo già pubblicato fra le anteprima di Baselworld, ma è bello, ci piace e … repetita iuvant.
Sempre in questa collezione da ricordare il cronografo automatico ø 42 mm Legend (28.800 A/h, 37 rubini) in acciaio con un bel quadrante azzurro mentre la vesion AC-One 45 mm ha un quadrante in legno di teak scanalato. Su tutti indici a pennelli nautici stilizzati che sono parte integrante del successo della collezione e che sono stati, a suo tempo, suggeriti dal distributore Corum in Italia.
Compie 21 anni il modello Admiral’s Cup Tides, che, nella versione AC One 45 ha un look tutto nuovo e molto giovane; mostra l’andamento delle maree, legate al calendario lunare; funzione indispensabile se si compiono traversate più o meno lunghe o semplici vacanze in località meravigliose ma con scogli. La cassa sub a 300 metri in titanio grado5, come la lunetta, la carrure, la corona e il fondo lascia ammirare il Calibro automatico CO277 (28.800 A/h, 21 rubini) che ha richiesto tre anni di studi e controlli insieme all’Astronomic Observatory di Geneva e al SHOM (Hydrographic and Oceanographic Services della Marina francese con sede Brest). Sul quadrante in ottone trattato PVD rosso e con dettagli bianchi (le lancette rodiate e personalizzate hanno il simbolo della chiave) si vedono gli orari delle prossime due maree (alta e bassa); la massa oscillane scheletrata circolare è personalizzata.
Torna il Bubble Heritage, che nel 2000 fu un successo strepitoso per l’originalità della cassa, ø 44 mm, e l’inedito vetro sferico. L’idea venne a Severin Wundermann, che in quell’anno avevo comprato Corum, da un modello sperimentale subacqueo anni ’60. La versione del 2015 ha la cassa in acciaio ø 47 mm, il vetro zaffiro di 8 mm e nel punto più alto con il vetro, lo spessore totale arriva a 18,8 mm: Le edizioni nera e marrone sono limitate a 350 esemplari, entrambe con movimento automatico mentre una terza ha un movimento squelette. Da non dimenticare poi il Golden Bridge (per i polsi femminili in ceramica) e le edizioni d’arte con quadranti speciali.