Dopo l’week-end pasquale soloPolso torna in rete dedicandosi all’Académie Horlogère des Créateurs Indépendants, quasi come se nell’uovo di Pasqua avesse trovato queste sorprese. L’ACHI è nota a tutti gli appassionati, ma sono molti a non sapere che alcuni Maestri hanno venduto o vendono alle grandi Marche le loro creazioni e ciò permette loro di ideare nuovi movimenti.
After Easter week-end soloPolso is on web with an article about AHCI and its members, watchmakers often unknown by public; Harry Winston begun to unveile them with Opus and it’s a pity that, after Opus XIII, the new property stopped this tradition. At Baselworld these watchmakers were in Palace and in other Hallen, here some of them.
Questi accordi rimangono spesso segreti e solo i più esperti forse riconoscono il tratto di un Maestro, come accadde negli anni ’90 per una ripetizione minuti di Frank Muller per Ulysse Nardin. Diremmo che i loro nomi si sono diffusi con gli Opus di Harry Winston, che la Marca ha presentato di anno in anno in edizione limitata sino all’Opus XIII ed è un vero peccato che la tradizione, con l’acquisto del Marchio da parte del Gruppo Swatch, sia stata sospesa
Quest’anno il premio ai Giovani Talenti per il 3o° dell’Accademia, ha ampliato l’interesse dei media. Io la seguo perché, sin dagli anni 89/90 le creazioni di Vincent Calabrese (foto a lato) che l’ha fondata con Svend Andersen, mi hanno affascinato, non solo per il Corum Bridge quanto per un orologio realizzato per il negozio milanese di Grimoldi con il movimento a forma dell’Italia, lo stivale con i tre colori.
A Baselworld 2015 sia nelle Hallen sia al Palace questi Maestri Orologiai hanno esposto le loro opere, qui ne presentiamo alcune, sintetizzandone le caratteristiche.
ANTOINE PREZIOSO
Antoine Preziuso, di padre italiano, ha un suo atelier a Ginevra dove lavora con il figlio Florian (foto a lato), questo è il Tourbillon of tourbillons, imponente orologio da polso (a carica manuale, con doppio bariletto) protetto da tre brevetti; ha tre gabbie di tourbillon su una piastra che girano in un minuto ognuna sul suo asse, la piastra girevole è mossa da un inedito triplice differenziale planetario e ruota in dieci minuti.
PETER SPEAKE MARIN
Peter Speake Marin (nella foto a lato) lo ha chiamato Velsheda come il famoso yacht e ha un’unica lancetta delle ore con perno centrale “Topping tool” che ruota a diverse velocità creando un inedito effetto ottico, sembra una bussola marinara, la minuteria a chemin-de-fer, è indicata di cinque in cinque.
FELIX BAUMGARTNER
Felix Baumgartner, a destra nella foto con il socio Martin Frei, ha aperto anni fa URVERK, atelier che produce orologi d’avanguardia, non a caso al recente Grand Prix de l’Horlogerie de Genève l’EMC ha avuto due riconoscimenti: per la Meccanica eccezionale e per l’Innovazione. In gennaio è arrivato l’UR110 in versioni con legni preziosi e a Baselworld, il 210S e il 1001 Titan; quest’ultimo viene definito da Felix e Martin, il più folle orologio mai uscito dal loro atelier; in effetti è un automatico calendario annuale, dotato di satelliti e di brevetti, indica secondi (su tre settori di 20″ ciascuno), minuti (a retrograde), ore (vagabonde), giorni, mesi, anni, secoli e millenni; inoltre ha la riserva di carica e l’indicazione giorno/notte; la cassa in titanio misura mm 106×62. Sempre in titanio il 22 aprile a Ginevra sarà presentata una grossa novità e torneremo in argomento con una completa descrizione, qui impossibile per ragioni di spazio.
KARL VOUTILAINEN
A prima vista sembra di essere tornati con i piedi sulla terra e che il modello sia del tutto tradizionale, ma Voutilainen ha ideato e realizzato questo GMT, regolabile con la corona avanti e indietro e indicatore riserva di marcia a retrograde, con almeno 250 componenti tutti fatti a mano nell’atelier a Môtiers; nella foto a lato è con il premio GPHG del 2013 per l’orologio maschile.
AHCI: who’s who
A questo punto forse qualcuno si domanderà quanti sono i maestri dell’Accademia, sono poco più di trenta: MEMBRI: Andersen Svend; Baumgartner Felix; Becsei Aaron; Bray Robert; Calabrese Vincent; Chaykin Konstantin; Danevych Valerii; Delaloye Nicolas; Dufour Philippe; Eleta Miki; Gerber Paul; Haldimann Beat; Halter Vianney; Jenni Marc; Journe François-Paul; Jutzi Frank; Kikuno Masahiro; Klings Christian; Lang Marco; Lederer Bernhard; McGonigle John; Naeschke Sebastian; Nienaber Rainer; Pita Aniceto Jiménez; Prescher Thomas; Preziuso Antoine; Speake-Marin Peter; Strehler Andreas; Van der Klaauw Christiaan; Voutilainen Kari; Vyskocil Volker; Wurtz Philippe. CANDIDATES (6) Asaoka Hajime; Ballouard Ludovic; Fritsch Andreas; Leube Eva; Ma Xushu; Pagès Raúl. MEMBRI ONORARI: Kazès Jean; Naeschke Matthias; Schmid Peter; Tai Yu Kiu; Wibmer Peter e gli scomparsi Daniels George e Snétivy Josef.
A proposito di Tai Yu Kiu, maestro cinese con negozio a Hong Kong, lo ricordo negli anni ’90 a Basilea quando è stato il primo (e unico) ad aver realizzato in Asia una serie di orologi da polso con scappamento a tourbillon; arrivava con un minialbum di fotografie degli orologi sempre numerati (diversi l’uno dall’altro) e lo consegnava con molta cortesia ai giornalisti, fiero delle sue opere (era ancora l’epoca delle diapositive e delle foto a colori su carta….preistoria, anche se si parla di una ventina di anni fa). La sua passione per gli orologi risaliva a quando, ancora ragazzo, aveva comprato un orologio da tasca (lo aveva subito smontato e rimontato) e ai Tasca ha anche dedicato un libro. (E.I.)