Nel 2002 a Basilea per il Dossier Orologi della Stampa, insieme al mio collega preferito (sposato nel ’59), ho intervistato per la prima volta François Paul Journe, grande maestro orologiaio francese trapiantato in Svizzera. Era da poco nato suo figlio e mentre spiegava il concetto della “risonanza” che garantiva la massima precisione dell’orologio, ogni tanto lanciava uno sguardo al piccolo e uno all’orologio perché aveva un successivo incontro con un cliente.
Era già famoso fra i collezionisti e gli appassionati dell’alta orologeria, meno presso il grande pubblico. Ci stupì dicendo che da ragazzo la scuola non gli piaceva e che era arrivato all’orologeria solo perché uno zio dirigeva a Marsiglia un centro professionale. Lì si era appassionato ai movimenti, tanto da costruire nel 1977 il suo primo tourbillon e nell’85 un Tasca planetario, proseguendo nel suo atelier (oggi diventato una importante Manifattura a Ginevra) con una serie incredibile di orologi da polso. Orologi non solo complicati, ma tutti tesi alla massima precisione . Alla risonanza aveva incominciato a pensare dopo aver restaurato un orologio di Abraham-Louis Breguet. Ci racccontò dei problemi incontrati e di come George Daniels, il grande maestro orologiaio inglese, guardando il movimento avesse commentato: François Paul per aver fatto questo c’è voluto molto coraggio.
Nel 2001, poiché gli piacevano gli orologi piatti, che “non deformano i polsini della camicia“, aveva ideato l’Octa, un automatico, il cui movimento base, senza aumentare lo spessore, poteva integrare diverse complicazioni. Con una punta di orgoglio disse che era riuscito a inserire in un millimetro la cronografia senza un modulo aggiuntivo. In questa collezione sono arrivati poi anche un Riserva di carica e un modello con le fasi lunari (nella foto sopra, l’Octa automatico riserva di carica, movimento di Manifattura in oro rosa, 40 rubini, 5 gg di carica). Gli orologi P.F.Journe Invenit et Fecit (questo il motto sui quadranti) hanno ottenuto numerosi brevetti, stupito con prime mondiali e vinto premi. Con la cassa in oro o in platino e il movimento in oro, hanno posto la precisione al primo posto, nel rispetto della tradizione e dell’eccellenza.
Auguri quindi alla F.P.Journe Montres che il 18 ottobre festeggia trent’anni con un grande evento e penso che ci sarà un orologio “anniversario”. A Basilea mi aveva detto “fantastico di sera e di giorno agisco“, sovrintendendo all’opera dei suoi collaboratori. Però, visto gli orologi ideati – dalla collezione Souveraine (nella foto sopra il Chronomètre con movimento di Manifattura a carica manuale, 22 rubini, 2 bariletti) al Centigraphe, cronografo meccanico (che già nel 2008 mostrava il centesimo di secondo), al Cemtigraphe Sport in alluminio (nato perché un amico gli aveva chiesto un orologio preciso e leggero) – credo che, oltre alla sera, abbia dedicato alla creatività anche buona parte della notte.